Pagine

13 maggio 2018

Pensieri sparsi su un uomo

Senza matita senza pennello
Le linee della tua schiena nuda
Si sono disegnate sulle pareti
Si sono impresse sulle lenzuola

Come scorrono le ore
Sulla tua scura pelle liscia
Come distinguono il buio dalla luce
Quegli occhi tuoi rotondi dal contorno dorato

E quelle tue mani grandi
Riescono a contenere un oceano freddo
O l'espressione disarmante
Del mio volto addormentato

E quel tuo corpo grande da uomo
È anche abbastanza veloce per scappare
Quando c'incontriamo nell'oro
Mentre tutto di te tende verso l'uscita

Quelle tue mani forti
Bastano per reggerti
In equilibrio tra i continenti

16 agosto 2017

Degli spazi

Come si esprime a parole tutto il mio vibrante desiderio irrealizzabile di vivere appieno ogni bocca ogni pelle ogni sguardo e fermarli nel tempo? Come scrivo qui in queste righe spoglie che vorrei amarti? Svanirà quando me ne vado, e me ne andrò molto presto. Sarà come abbattere un edificio a lungo disabitato: poco dopo passerai per quella stessa strada e ti chiederai se quell'edificio sia mai veramente esistito... e tutto è ora naturale attorno alle antiche mura, tutto così normale. Io sono come il contorno di quelle antiche mura, sono le finestre che decoravano le antiche facciate, sono lo spazio occupato dalle antiche stanze. Non mi vedi più, non ci sarò mai più, ma sono esistita; ero vera. Sedici agosto duemiladiciassette tra sei giorni compio ventitré anni e ho scelto di vivere una vita di edifici abbattuti.

13 agosto 2017

tredici agosto duemiladiciassette

Il meglio di noi stessi lo teniamo per le bellezze inavverabili. Non lo scopriamo, lo conserviamo, per paura che si sciupi o venga intaccato dal vizio dell'umano. La nostalgia dell'irrealizzabile è un filo finemente spinato, l'assenza è il peso di una pietra radicata nel petto. Il meglio della mia vita è tessuto nella perfezione dell'incompiutezza.

17 dicembre 2016

Il Sacrificio dei modi di esprimere la Bellezza

Vi ho sacrificati, cari miei,
Lentamente.
Ogni giorno vi ho appiattito
Con la codardia di chi crede di sfuggire.
Stavo seduta con una penna immobile
Stavo distesa con un libro chiuso
Stavo in piedi con uno sguardo vuoto.
Vi ho sacrificati, cari miei,
Lentamente.
In nome di qualcosa
di cui non ricordo più niente.

19 febbraio 2016

Delle cose belle

Una volta qualcuno mi ha detto che le cose belle vanno lasciate andare. Io aggiungo: vanno trattenute e spremute e va bevuto avidamente il succo delle cose belle. Poi, lentamente, con leggerezza, la mano si schiude e scivolano nel vento, le cose belle. E' solo un attimo di vita vera, quello che trascorre quando esse si staccano dalle nostre dita. Un attimo di vita vera, dopo di che lo sguardo scivola verso il basso e con uno sbieco sorriso nascosto, si affretta il passo lungo la via.

13 febbraio 2016

|

Scrivo come se avessi davvero le parole per liberarmi e ogni giorno ci provo e ogni giorno non funziona.